La Ditta smaltimento amianto opera nella zona industriale e in tutta la Regione L’esperienza accumulata si coniuga con un costante aggiornamento tecnico-professionale
Trattare l’amianto può essere molto pericoloso Infatti l’amianto (o absesto) è un materiale fibroso di origini naturali con effetti cancerogeni. L’impresa effettua sopralluoghi gratuiti per verificare la presenza di questo materiale e propone le soluzioni per renderlo innocuo con professionalità e in totale sicurezza.I nostri tecnici accertano le condizioni di deterioramento, sia che si tratti di amianto compatto, le classiche coperture (lastre di copertura, lastre di controsoffitto, tubazioni ecc. eternit), che di amianto friabile, che normalmente si trova in pavimenti, terreno, tubazioni e guaine bituminose (amianto floccato, rivestimento tubazioni, linoleum, guaine, ecc.). Per entrambi le tecniche di rimozione sono tre: rimozione, incapsulamentoLa rimozione dell’amianto è il procedimento più diffuso perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio. Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti e per la contaminazione dell’ambiente, produce notevoli quantitativi di rifiuti tossici e nocivi che devono essere correttamente smaltiti.La rimozione è la procedura che comporta i costi più elevati ed i più lunghi tempi di realizzazione. In genere richiede l’applicazione di un nuovo materiale in tutte le fasi dell’intervento. Lo Ditta di smaltimento amianto comporta la necessità di installare una nuova copertura in sostituzione del materiale rimosso.Tra le varie norme da osservare vi è quella relativa alla Redazione di un Piano di Lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 per l’ottenimento del parere da parte della ASL competente per territorio, prassi che viene svolta dai nostri tecnici qualificati l’incapsulamento dell’amianto consiste nel trattamento della superficie esposta della copertura con prodotti impregnanti e/o ricoprenti che inglobano le fibre di amianto agganciandole alla matrice cementizia, impedendo o riducendo in tal modo il rilascio di fibre, migliorando la resistenza del manufatto agli agenti atmosferici, raggi U.V. Il metodo ha il vantaggio di non dar luogo alla produzione di rifiuti e di non richiedere una copertura sostitutiva. L’incapsulamento non ripristina la funzionalità strutturale del tetto e quindi, non è particolarmente indicato quando le lastre sono fragili, rotte o gravemente deteriorate. E’ indicato in caso di coperture poco deteriorate e in buone condizioni di resistenza meccanica.La semplice applicazione di prodotti incapsulanti infatti non ripristina la funzionalità del tetto per quanto riguarda la resistenza meccanica, la coibenza, le infiltrazioni da lesioni particolarmente gravi delle lastre. il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio.Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio dato dalla Ditta di smaltimento amianto delle fibre continua all’interno del confinamento Rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. E’ indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare per la bonifica di aree circoscritte (ad es. una colonnaNon è indicato quando sia necessario accedere frequentemente nello spazio confinato. Il costo è contenuto, se l’intervento non comporta lo spostamento dell’impianto elettrico. contribuisce all’ambiente e al nostro benessere, perché chi si occupa della rimozione dell’amianto provoca gravi danni alla tua salute e a quella dei tuoi cari.
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Asbesto il vero nome dell’amianto
La bonifica dell’amianto può avvenire utilizzando tre metodiche:
- rimozione, eliminare materialmente la fonte di rischio;
- incapsulamento, impregnare il materiale con l’uso di prodotti penetranti e ricoprenti;
- confinamento, installare delle barriere in modo da isolare l’inquinante dall’ambiente.
L’asbestosi è stata la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall’INAIL; dal 1994 sono altresì tabellate come tali anche il mesotelioma (pleurico, pericardico e peritoneale) ed il carcinoma polmonare.
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