L’ammontare del lavoro svolto, ai fini dell’ottenimento dell’incentivo, per Servizio di rimozione amianto non può essere inferiore ai 20.000 Euro e non superiore ai 400.000.
È possibile richiedere le agevolazioni e usufruirne fino alla fine dell’anno Quali sono le spese per cui è possibile richiedere il Bonus Amianto Le spese per cui si può accedere al credito sono quelle dei lavori di smaltimento di amianto e Eternit nelle seguenti strutture: lastre piane o ondulate coperture e manufatti Eternit tubi canalizzazione contenitori per trasporto e stoccaggio di fluido (ad uso civile e industriale) sistemi di coibentazione industriale
Inoltre, possono essere scontate fino al 10% le spese di consulenza professionale per lo smaltimento dell’Eternit, per un massimo di 10.000 Euro. Non è possibile, invece, richiedere il Bonus per le spese che riguardano ricostruzione delle coperture e altri lavori successivi alla bonifica. Al nostro ministero arrivano ogni anno le richieste di finanziamento per la bonifica.
Quasi tutte le 20 regioni d’Italia hanno fatto richiesta per il risanamento dell’edilizia scolastica: se ne deduce che le nostre scuole pubbliche siano quelle a vivere la situazione d’emergenza più grave perchè è lì che si recano ogni giorno i nostri figli”.
E se spaventano le concentrazioni d’amianto sul nostro territorio, messe a confronto con le bonifiche effettuate c’è davvero da far tremare i polsi: la mappa del ministero dell’Ambiente indica infatti che soltanto 832 del totale sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente risanati (con prime misure di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili) e ben 30.309 quelli dove ancora la bonifica non è neppure cominciata.
La presenza di Eternit o di cemento-amianto coinvolge scuole (che per le Regioni hanno la priorità nei finanziamenti per la bonifica), tetti di edifici anche pubblici, ospedali, case di riposo, aree residenziali e industriali attive o dismesse (779 in totale). E anche qui la mappatura non è fedele alla realtà perchè c’è disomogeneità nei criteri di raccolta dati da parte delle Regioni e delle Province autonome – che entro il 30 giugno di ogni anno hanno l’obbligo di trasmettere i dati sulla presenza di amianto – nonostante modalità di esecuzione della mappatura siano state concordate e definite a livello nazionale.
Siamo esposti a malattie gravi? Servizio di rimozione amianto Messo al bando più di 20 anni fa, precisamente con la legge 257 del 1992, lo Smaltimento amianto e eternit Torino continua ad essere presente in tutte le nostre città e a far paura. Questo materiale, chiamato ‘killer silenzioso’ perchè respirandone le fibre ci si espone al rischio di tumori mortali come il mesotelioma, è stato largamente usato per anni, in combinazione con il cemento, in quasi ogni tipologia di costruzione.
Oggi si trova in molti edifici privati e pubblici delle nostre città: dai capannoni industriali ai tetti delle abitazioni private, per arrivare ad ospedali, scuole e perfino asili nido. Ma quanto amianto c’è ancora in Italia, dove si trova e a che punto è la bonifica di quello che ad oggi è considerato il più pericoloso e diffuso agente cancerogeno ambientale?
Link Utili:
Asbesto il vero nome dell’amianto
La bonifica dell’amianto può avvenire utilizzando tre metodiche:
- rimozione, eliminare materialmente la fonte di rischio;
- incapsulamento, impregnare il materiale con l’uso di prodotti penetranti e ricoprenti;
- confinamento, installare delle barriere in modo da isolare l’inquinante dall’ambiente.
L’asbestosi è stata la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall’INAIL; dal 1994 sono altresì tabellate come tali anche il mesotelioma (pleurico, pericardico e peritoneale) ed il carcinoma polmonare.
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