- Valutazione del Rischio Amianto
- Valutazione stato di conservazione Materiali Contenenti Amianto
- Risk Assessment Amianto ambienti confinati
- Stato di conservazione Coperture in Eternit
- Mappatura Amianto
I materiali contenenti amianto in matrice compatta (comunemente denominati eternit) rappresentano un rischio per la salute umana quando le fibre di amianto si staccano dalla superficie e si disperdono nell’ambiente dove possono essere inalate a seguito di lavorazioni, danneggiamenti o deterioramento atmosferico.
Diversa è la situazione per quanto riguarda l’amianto friabile che ha un elevato potere di rilascio delle fibre se il materiale non è adeguatamente ricoperto nel caso di rivestimenti isolanti o, peggio, se è stato messo in opera come coibentante a spruzzo direttamente sulle strutture.
L’esposizione all’amianto causa malattie come il cancro polmonare, l’asbestosi e il mesotelioma, occorre quindi valutare puntualmente il grado di rischio sanitario dell’amianto presente in un fabbricato, pubblico, privato o industriale.
Anche se il rapporto tra l’amianto presente in un edificio e la concentrazione di fibre presente nell’aria è molto complesso e dipendente da una serie di variabili, è possibile eseguire unavalutazione del rischio tramite specifici algoritmi nazionali e internazionali con i quali è possibile determinare gli interventi migliorativi da adottare.
Se hai un problema inerente la mappatura dell’amianto in matrice compatta (eternit) o in matrice friabile e desideri informazioni compila il form qui sotto, puoi allegare anche una foto o un altro tipo di documento che ci permetterà di valutare meglio le tue esigenze.
PIANO NAZIONALE AMIANTO:
Il “Piano Nazionale Amianto – Linee di intervento per un’azione coordinata delle amministrazioni statali e territoriali” è stato approvato dal Governo il 21 marzo 2013.
Il documento cita la necessità dell’approfondimento di alcuni aspetti sanitari e la valutazione del rischio amianto come:
- la possibile riduzione del rischio di malattia correlata al tempo dopo l’interruzione dell’esposizione all’amianto (dopo la fine dell’attività lavorativa);
- il rischio correlato all’esposizione alle fibre di amianto dopo la cessazione dell’uso dell’amianto;
- il potere cancerogeno delle fibre dei diversi tipi di amianto;
- la sorveglianza sanitaria e epidemiologica;
- le campagne di informazione e di prevenzione verso le popolazioni in condizioni di rischio potenziale.
Per la valutazione del rischio amianto e la sorveglianza sanitaria il documento prevede:
- la creazione di una banca dati relativa alle misurazioni delle esposizioni di amianto anche in relazione a manutenzioni, bonifica di amianto in siti contaminati, esposizione in siti critici e per affioramenti naturali;
- valutazione del rischio per i lavoratori addetti alla rimozione e bonifica amianto tramite monitoraggi ambientali a campione nei cantieri di amianto con particolare attenzione alla rimozione dell’amianto friabile;
- aggiornamento dei protocolli di sorveglianza sanitaria e formazione costante per i medici competenti (d.lgs 81/2008) sul rischio amianto.
Dal punto di vista ambientale la presenza di amianto sul territorio viene ancora quantificata in milioni di tonnellate tra amianto in matrice compatta (eternit) e amianto in matrice friabile in siti industriali, civili, residenziali, pubblici, privati, siti contaminati e in particolare:
- siti estrattivi dell’amianto;
- siti industriali dismessi per la produzione dell’amianto e di materiali contenenti amianto;
- siti industriali che hanno utilizzato l’amianto come materia prima per la produzione e che quindi possono averlo ancora stoccato;
- edifici residenziali contenenti eternit (coperture, canne fumarie, serbatoi idrici, pavimenti in vinil amianto, ecc.) o amianto friabile utilizzato principalmente come isolante termico e coibentante;
- discariche abusive e terreni contaminati da sversamenti.
Le azioni che il Ministero dell’Ambiente intende mettere in atto saranno:
- il completamento della mappatura e del risk assessment amianto del territorio italiano;
- l’identificazione delle zone con maggior rischio ambientale;
- incentivazione della mappatura con tecniche di telerilevamento satellitare e aereo con incrocio di dati reperiti direttamente a terra e georeferenziati per individuare i proprietari degli edifici con coperture in eternit;
- completare in un arco di tre/cinque anni la bonifica degli edifici scolastici;
- incentivare la rimozione delle coperture in eternit e la sostituzione con pannelli fotovoltaici;
- incentivare la micro raccolta dell’eternit, semplificando le procedure di trasporto e smaltimento dell’eternit per i cittadini;
- individuazione di nuovi siti di smaltimento per rifiuti pericolosi dato il numero nazionale insufficiente che comporta il conferimento dell’amianto all’estero e con costi alti.